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Gianfranco Testa
Missionario della Consolata, è nato a Bra nel 1942. Dopo gli studi realizzati a Bra, Giaveno, Varallo Sesia, Certosa di Pesio, Torino, è stato ordinato sacerdote nel 1967.
Dopo alcuni anni trascorsi nel seminario di Montebelluna è partito, come missionario, per l’Argentina. Da qui inizia il primo passo verso quella che diventerà poi una esperienza di scontro con la violenza istituzionale, la lesione dei diritti umani, l’assenza di tutele giuridiche che per anni ha insanguinato molti Paesi nel Sud e nel Centro America. Gianfranco sente che è il momento di “sporcarsi le mani” con la realtà, di stare in mezzo al popolo e alla gente comune che soffre, a volte anche con sofferenza nei confronti di alcune autorità ecclesiastiche. Queste scelte lo porteranno, in Argentina, ad essere preso di mira dalle autorità militari, ad essere accusato di essere simpatizzante con la sovversione, ad essere
arrestato, maltrattato e detenuto per circa 5 anni.
Era necessario prendere coscienza dei propri peccati e di quelli della società. I primi
si vincono con la conversione e con l’impegno a lasciare da parte la pigrizia riguardo
ai difetti; i secondi si vincono con la formazione di una coscienza della comunità, che
non può accettare quello che avviene passivamente, come se fosse una calamità
naturale. Al suo ritorno in patria nel 1978, si è dedicato all’animazione missionaria per poi ripartire per il Nicaragua e poi, finalmente per la Colombia. Ovunque è necessario denunciare ed agire contro le oppressioni sociali e politiche, che obbligano i semplici a chinare il capo. Parla di scomparsi, di prigionieri, di sacerdoti detenuti, di assassinati, di persone che hanno perso la speranza di un cambiamento, ma anche di storie di vittoria, di perseveranza e di amore.
Ritornato in Italia nel 2009, da allora si sta dedicando alla pastorale e all’animazione
soprattutto nell’aspetto del Perdono personale e della Riconciliazione. È promotore, insieme ad altri studiosi, sacerdoti, insegnanti, avvocati, psicologi, contadini, delle prime Espere latinoamericane (Escuelas de Perdón y Reconciliación), àmbiti dove sono state sperimentati i contenuti, il metodo e la pratica del Perdono come via e mezzo di guarigione delle proprie ferite personali. Delle Espere Gianfranco Testa afferma: “Non sono scuole nel senso stretto del termine, sono mezzi per provare a mettere in pratica un’esperienza, non ha senso fare solo teorie, lezioni in cattedra. Il Perdono è fatica, tentativo, ma anche coraggio e felicità”.
Il gesto del perdonare diventa lontano dalla concezione classica del termine, perdonare non è dimenticare, non è seppellire, ma affrontare con decisione il proprio passato per cambiare il futuro.
Antonio Desalvia
Laurea in filosofia presso l’Università di Torino, specializzazione in criminologia clinica presso l’Università di Genova, master in bioetica presso Facoltà teologica di Torino. Da anni si occupa dei fenomeni di disagio sociale, in particolare della emarginazione dei detenuti e delle opportunità concrete per il loro reinserimento; da 23 anni realizza percorsi di prevenzione e di educazione alla legalità rivolti a studenti e allievi di scuole superiori e di centri di formazione professionale.
Adriano Como
Assicuratore, impegnato nei servizi di volontariato rivolti alla persona in condizioni di disagio (giovani, tossicodipendenza, prostituzione, abuso sui più deboli) e nella pastorale rivolta ai giovani della Parrocchia.
Stefania Pedrotto
Laurea in lingue e letteratture straniere, coordinatore comunicazione internazionale, espleta funzioni di segreteria e di supporto alla ricostituzione ed aggiornamento del sito.
Marie Jeanne Balagizi Sifa
Laurea in giurisprudenza, specializzazione in mediazione culturale; impegnata come volontaria con l’Associazione “Sant’Andrea” a supporto di progetti rivolti a favore di ragazze vittime di stupro in Congo; interessata a coinvolgere cittadini del Congo in percorsi di formazione alla pratica del Perdono e della Riconciliazione.
Matteo De Fedele
Laureato in psicologia criminale e investigativa, segue progetti al Ferrante Aporti, è volontario presso la casa circondariale di Torino, si occupa di progettazione sociale in diversi ambiti.
Carla De Stefani
Laurea in pedagogia, insegnante di lettere, impegnata in attività di sostegno rivolte a una comunità Rom, a donne straniere e a donne vittime di violenza; interessata e disponibile a guidare percorsi di sensibilizzazione e formazione alla pratica del Perdono svolti in classe a favore di studenti.